Qual è il codice attività di riferimento della Partita IVA se si svolgono due o più professioni differenti? Cerchiamo di rispondere a ogni dubbio.

Spesso chi si mette in proprio, si chiede se è possibile svolgere attività differenti, utilizzando la stessa Partita IVA, e rientrare comunque nel Regime forfettario. La risposta è sì, è possibile. Ma in questo caso, quale sarà il codice attività di riferimento?

Come probabilmente già sai, quando decidi di aprire la Partita IVA devi scegliere un codice attività ATECO, che identifica e classifica le diverse professioni. Se il tuo desiderio è quello di svolgere più attività, la tua Partita IVA sarà semplicemente associata a diversi codici e potrai comunque usufruire del Regime forfettario.

Se anche tu sei interessato ad aprire una Partita IVA legata a più codici e vuoi saperne di più sul Regime forfettario in multiattività, continua la lettura di questo articolo. Nei prossimi paragrafi cercheremo di fare chiarezza su come gestire la contabilità e quali sono le regole che si applicano in caso di multiattività

Una Partita IVA forfettaria, doppio codice attività: è possibile?

La risposta è sì. Quando apri la Partita IVA dovrai compilare il modello AA9/12 e lì indicare anche il codice ATECO, ovvero il codice alfanumerico specifico per la professione che svolgi. Si tratta di un elemento importante, da selezionare con cura, perché la sua funzione è quella di identificare la tua attività a fini contributivi e fiscali.

Ogni codice è infatti associato a un coefficiente di redditività, una percentuale fissa che stima in modo forfettario le spese annuali legate alla tua professione e va applicata al fatturato complessivo per definire l’imponibile. L’imponibile è la base su cui poi andrai a calcolare prima i contributi e poi l’imposta sostitutiva.

Se ti occupi di attività differenti, all’interno del modello non inserirai un unico codice ma tanti quanti sono i ruoli che ricopri. Nel modello è possibile inserire, infatti, un codice corrispondente all’attività principale, insieme ad altri legati ad attività accessorie.

Facciamo qualche esempio pratico per comprendere meglio. Un commerciante desidera aprire una Partita IVA a Regime forfettario per avviare il suo negozio online. La stessa persona è però anche un insegnante di yoga e ha la possibilità di tenere un corso due volte a settimana in una palestra.  

Come gestire la Partita Iva, quando si svolgono due attività appartenenti a diversi settori? Innanzitutto, dopo aver fatto una ricerca sul codice corrispondente a ciascuna mansione, andranno entrambi inseriti nel modello AA9/12, che dichiara l’inizio della professione.

Come abbiamo detto, nel Regime forfettario è possibile farlo ma è una possibilità soggetta a regole da rispettare

È necessario, infatti:

  • Verificare che i guadagni delle due attività non superino il limite di fatturato previsto da questo Regime (65.000 euro annui nel 2021);
  • Prestare attenzione al calcolo del reddito imponibile.

Nei paragrafi successivi andiamo ad analizzare questi aspetti applicativi.

Soggetti con più codici attività Ateco: limite dei ricavi e dei compensi

A partire dal 2019, il limite massimo dei ricavi che può percepire annualmente chi lavora in Regime Forfettario è di 65.000 euro annui. Dal 2015 al 2018 questa cifra variava a seconda del codice attività della Partita IVA, mentre dal 2019 la soglia massima è stata uniformata.

In Regime di multiattività il limite massimo dei 65.000 euro è considerato complessivo di tutte le attività esercitate. Se svolgi più di un’attività, per poter continuare a usufruire di un regime agevolato come il forfettario dovrai verificare che l’ammontare dei ricavi incassato non superi questa soglia annuale.

Cosa succede se, invece, si oltrepassa il limite di 65.000 euro di ricavi? 

Superata la soglia, si esce dal regime l’anno successivo. A livello pratico, questo significa che nel nuovo anno fiscale si potrà rientrare soltanto nel Regime ordinario, perché è venuto a mancare uno dei requisiti necessari per poter usufruire del forfettario.

Dal nuovo anno dovranno quindi essere rispettati tutti gli adempimenti previsti dal Regime ordinario, perché verranno meno le agevolazioni tipiche del forfettario.

Attività Ateco escluse dal Regime Forfettario: cosa comportano per la multiattività?

C’è un altro caso in cui la multiattività non è possibile in Regime forfettario, ovvero quando una delle attività interessate è preclusa da questo Regime

Ad esempio, l’attività agricola se supera il regime di esonero (ricavi inferiori ai 7.000 euro annui) non può rientrare nel forfettario.

Se un consulente che ha una Partita IVA forfettaria desidera avviare parallelamente un’attività di questo tipo, non potrà mantenere le agevolazioni del Regime forfettario neanche per svolgere il lavoro di consulenza. 

La Partita IVA è unica, quindi se si svolgono due attività ma una non rientra nel forfettario, allora anche l’altra ne è esclusa automaticamente. Ritornando al nostro esempio, il consulente dovrà aderire al Regime di contabilità semplificata per entrambe le attività. 

È fondamentale prestare attenzione a questi aspetti, proprio per evitare che il proprio Regime fiscale in realtà non sia corretto.

Determinazione del reddito imponibile per i soggetti che operano con Codici Ateco multipli

Per determinare il reddito imponibile totale in Regime di multiattività bisogna tenere conto del codice attività. 

  1. Se i codici appartengono allo stesso settore Ateco, si determina un solo reddito imponibile;
  2. Nel caso in cui i codici rientrino in settori differenti e siano legati a coefficienti di redditività diversi, ci saranno invece redditi distinti tra loro. 

Questi ultimi verranno calcolati applicando al ricavato annuo di ciascuna attività la percentuale di redditività corrispondente.

Riprendiamo l’esempio del commerciante con un negozio online che desidera insegnare yoga. Se con entrambe le attività non supererà la soglia massima di ricavi, potrà aprire una Partita IVA forfettaria con un ATECO legato al commercio e un altro che invece inquadra l’attività di corsi sportivi e ricreativi.

I due codici ATECO, secondo la classificazione ISTAT,  appartengono a settori differenti e hanno due diverse percentuali di redditività. Il contribuente calcolerà due basi imponibili applicando i due diversi coefficienti: in questo caso, l’attività di commerciante prevede un coefficiente del 40%, quella di insegnante di yoga un coefficiente del 67%.

Come cambia il calcolo degli oneri previdenziali e fiscali con più codici di attività

Per calcolare gli oneri previdenziali e fiscali in Regime di multiattività è necessario innanzitutto fare la ricerca dei propri codici ATECO consultando la classificazione ATECO

sul sito dell'ISTAT o della C.C.I.A.A. 

Ci sono poi due possibili scenari che si aprono di fronte al doppio codice attività:

  • I codici hanno lo stesso di coefficiente di redditività. Non ci sarà alcuna distinzione nei calcoli rispetto a un normale Regime forfettario;
  • I codici hanno diverse percentuali di redditività. Qui sarà invece necessario operare un conteggio distinto per percentuale.

Si determina così uno o più redditi di attività, da cui dedurre gli oneri previdenziali e calcolare l’imposta sostitutiva del 5% o del 15%.

Aprire un Regime forfettario in multiattività può essere molto utile per chi desidera portare avanti due business differenti. 

Prima di aderire a questo sistema fiscale, ti consigliamo però di verificare nella lista ATECO che non ci siano incompatibilità tra i codici e di assicurarti che i ricavi delle tue attività non superino la soglia massima consentita.

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