La fatturazione elettronica è obbligatoria anche per il regime forfettario? Leggi l’articolo e scopri tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.

Chi è nel Regime forfettario deve fare fatturazione elettronica? Questa è tra le domande più ricercate da chi possiede una Partita IVA forfettaria.

La fatturazione elettronica, infatti, è già realtà. Tuttavia, per ora, il quadro normativo vigente esonera l'emissione della fattura elettronica per chi esercita la propria professione nel Regime forfettario

La Legge di Bilancio 2020, infatti, ha mantenuto facoltativa l’adesione dei forfettari alla fattura di tipo elettronico. Questo però non significa che chi ha una Partita Iva forfettaria non possa emettere ugualmente una fattura elettronica. 

Come evidenzia l’Agenzia delle Entrate, ad oggi, il numero di chi, pur non avendone l’obbligo, utilizza la fatturazione elettronica e si trova a Regime Forfettario è superiore a chi continua ad utilizzare la modalità di fatturazione tradizionale.

È anche vero che, se ti trovi in Regime Forfettario e decidi ugualmente di fatturare il tuo reddito esclusivamente con fatture elettroniche, puoi accedere a un regime premiale. Un incentivo promosso dalle istituzioni rivolto a chi sceglie di abbandonare la carta e abbracciare il nuovo metodo di emettere fattura.

In questo nuovo articolo di Forfè vedremo perché la fattura elettronica è consigliata anche a un forfettario, quali sono i vantaggi e come gestirla al meglio.

Regime forfettario e fatturazione elettronica: a che punto siamo

A partire dal 1° gennaio 2019 è obbligatorio per tutti gli operatori economici, che risiedono o comunque sono stabiliti in Italia, emettere la fattura elettronica. Ad introdurre l’obbligo è stato il Decreto Legislativo 127/2015, considerato la norma di riferimento sulla fatturazione elettronica. 

Il comma 3 dell’articolo 1 “Fatturazione elettronica e trasmissione telematica delle fatture o dei relativi dati”  specifica nel dettaglio chi siano i soggetti liberi di emettere fattura analogica:

  1. Piccoli imprenditori e professionisti aderenti al Regime Forfettario;
  2. Soggetti under 35 che hanno aderito al Regime dei Minimi tra il 2012 e il 2014;
  3. Associazioni e Società sportive dilettantistiche con proventi derivanti da attività commerciali non superiori ai 65 mila euro.

I forfettari e la fatturazione elettronica risultano essere un argomento caldo soprattutto in questi giorni. Se l’obbligo di fattura elettronica nel 2021 esonera ancora il forfettario, le cose sono destinate a cambiare nel 2022. 

Ci avviamo infatti verso il 31 dicembre 2021, cioè la data di scadenza che il Consiglio Europeo ha concesso all’Italia per l’introduzione della fatturazione elettronica anche tra privati. 

In questo senso, secondo un articolo apparso su Il Sole 24 ore, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, sembrerebbe intenzionato a introdurre l’obbligo di fattura elettronica per il Regime Forfettario nel 2022.

La scelta dipenderebbe dalla constatazione che l’obbligo di questa non ha inciso in modo significativo sui costi a carico dei possessori di partita IVA e quindi potrebbe essere vantaggiosa anche per i forfettari.

Fattura elettronica e Regime IVA forfettario, cosa dice la legge

Come anticipato prima, la fatturazione elettronica a Regime Forfettario è facoltativa e totalmente a discrezione del soggetto che possiede la Partita IVA. 

Per incentivare l’adesione volontaria a questa tipologia di fatturazione infatti è stato istituito un regime premiale per chi aderisce.

Si tratta di una condizione di agevolazione fiscale e contabile che prevede la riduzione del termine della decadenza per l’accertamento di un anno, dai 5 previsti ai 4 successivi a quello della presentazione della dichiarazione.

Tuttavia, per usufruire di tale vantaggio è necessario che tutte le fatture emesse siano state inviate allo SDI dell’Agenzia delle Entrate.

Forfettari e fattura elettronica: vantaggi e benefici

I vantaggi della scelta della fatturazione elettronica per il Regime forfettario non si limitano al solo regime premiale,  ma vanno anche oltre. 

  • Agevolazione dei rapporti di lavoro con tutti gli altri soggetti economici già sottoposti all’obbligo;
  • Maggiore semplificazione di tutto il sistema fiscale;
  • Eliminazione delle fatture cartacee e completa digitalizzazione dei documenti fiscali;
  • Gestione semplificata grazie all’utilizzo di software appositi in grado di rispondere alle esigenze della normativa attuale.

Digitalizzando la procedura di digitalizzazione tutto il processo diventa molto più semplice e intuitivo. 

Sarà sufficiente pensare a tutto ciò che comporta di solito l’emissione di una fattura classica, dalla compilazione dei dati, spesso sempre uguali per più fatture, fino alla sua conservazione e quindi alla necessità di conservare un archivio cartaceo.

Non avrai poi bisogno di conservare tutte le fatture fiscali cartacee per anni e anni, perché in caso di controllo, è tutto conservato in archivi digitali messi a disposizione dalla stessa Agenzia delle Entrate e da altri operatori autorizzati.

I software di fatturazione elettronica consentono di salvare i dati dei clienti, rendendo così più efficace i rapporti con gli stessi e al tempo stesso riducendo notevolmente il rischio di errori che potrebbero invalidare la fattura stessa. 

Inoltre, tali software sono provvisti di un sistema di archiviazione in remoto che permette di risparmiare sulle spese di cancelleria e di evitare che i fogli vadano persi. 

Regime forfettario: come si emette una fattura elettronica

Nonostante i diversi vantaggi e benefici derivati dalla scelta della fattura elettronica, in molti potrebbero desistere a causa della difficoltà dell’emissione della stessa. 

Il segreto sta nella pratica. Più fatture verranno emesse, più la procedura risulterà semplice e veloce da non far rimpiangere neanche per un attimo la vecchia fattura cartacea.

Come detto, la procedura di fatturazione avviene mediante un apposito software. Ecco i passaggi che vanno eseguiti:

  1. Impostare il Regime forfettario nell’anagrafica e in seguito inserire il codice iva specificando il riferimento normativo, quindi a quale legge si collega. Questi saranno i dati base che ci permetteranno di fatturare correttamente per qualsiasi cliente;
  2. Compilare i dati anagrafici del cliente, comprensivi di codice SDI ed eventuale posta elettronica certificata (PEC) di riferimento. Molti software permettono, come anticipato prima, di conservare questi dati e quindi di non inserirli ogni volta che si rivela necessario; 
  3. Inserire le prestazioni per la quale emettiamo la fattura nell’oggetto. Qui dovremo indicare la quantità, l’importo e il codice iva del regime forfettario oltre la cassa previdenziale prevista.  
  4. Attivare il bollo indicando la non applicazione della ritenuta di acconto, il metodo di pagamento;
  5. Procedere all’emissione vera e propria.

Per semplificare ulteriormente tutti i passaggi previsti, nel prossimo paragrafo ti abbiamo riportato un esempio concreto di fattura elettronica.

Esempio di fattura elettronica a regime forfettario

Chi è in Regime forfettario e valuta la possibilità di scegliere la fatturazione elettronica, spesso si scontra con la difficoltà di non sapere come debba essere compilata. 

Per essere davvero precisa e quindi inconfutabile, una fattura elettronica richiede la presenza di alcuni dati che troviamo in ogni documento fiscale. 

Ecco cosa non deve mancare: 

  • La data di emissione (che spesso viene inserita in automatico dal software);
  • Il numero progressivo che identifichi in modo univoco la fattura (anche questo spesso
  • automatico);
  • I dati del fornitore, gli stessi che possiamo ritrovare nell’anagrafica compilata;
  • La descrizione precisa dei beni o dei servizi emessi, comprensivi di quantità, qualità e prezzo;
  • Eventuali sconti;
  • La data in cui è stato fornito il bene o il servizio;
  • Il totale della fattura.

Continua a leggere per scoprire come conservare la tua fattura elettronica, per essere al sicuro in caso di accertamenti dagli organi preposti.

Come avviene la conservazione della fattura elettronica in regime forfettario

Abbiamo già accennato al vantaggio della conservazione della fatturazione elettronica in Regime forfettario

Il professionista soggetto a questo Regime, infatti, è spesso abituato ad emettere una fattura che, anche se compilata a computer, dovrà essere stampata e validata da marca da bollo e in seguito conservata ai fini degli accertamenti fiscali che, come abbiamo detto, possono avvenire fino a cinque anni successivi alla dichiarazione.

Per chi in Regime forfettario emette fattura elettronica, invece, la conservazione non è un problema. Molti dei software utilizzati per la fatturazione, infatti, forniscono uno spazio di archiviazione che consente di mantenere tutte le fatture emesse per lungo tempo. 

Queste, inoltre, sono inviate in automatico anche all’Agenzia delle Entrate che in ogni caso avrà una copia. Può essere utile però, non avendo l’obbligo della conservazione cartacea delle fatture, creare sui propri dispositivi una cartella all’interno della quale scaricare una copia di tutte le fatture che emettiamo.

Sei in Regime Forfettario?

Monitora e Gestisci la tua P.IVA Forfettaria con Forfè Manager: il primo Software Gestionale per la contabilità esclusivamente dedicato ai Forfettari.

Prova Gratis Forfè Dashboard Forfè Manager

Articoli consigliati