Sei un programmatore freelance? Nell’articolo ti spieghiamo tutti i vantaggi e le agevolazioni legate all’apertura di una Partita IVA a Regime forfettario.

Sei un Programmatore Freelance e stai valutando l’opportunità o meno di aprire una Partita IVA?

Sono molti i professionisti, soprattutto giovani, che in Italia temono l’apertura di una Partita IVA. Come se esistesse ancora una sorta di mistificazione sull’argomento e tutto quello che ci gira intorno.

Alla sola parola “Partita IVA” si comincia a pensare alle tasse, ai versamenti e ai contributi tanto temuti. Eppure, oggi, grazie alle notevoli agevolazioni, è possibile aprire la Partita IVA in modo pratico e veloce e soprattutto ottenendo riscontri positivi a lungo termine, sia in termini economici sia di soddisfazioni personali. 

Perché accontentarsi di essere uno sviluppatore web freelance sottopagato come dipendente o di limitare i lavori per rispettare i termini della ritenuta d'acconto, quando si può guadagnare e gestire il proprio tempo in maniera più flessibile, grazie alla Partita IVA? 

In questo articolo, quindi, spiegheremo tutti i vantaggi dell’avere una Partita IVA come programmatore in Regime forfettario.

Come si apre la partita iva da programmatore Freelance

Superata la paura iniziale e compreso l’importanza di possedere una Partita IVA per ottenere

davvero un guadagno dal proprio lavoro, è arrivato il momento di passare alla pratica: aprire la Partita IVA per iniziare a fatturare da programmatore freelance.

La procedura è molto semplice e può essere eseguita anche in autonomia. A tal proposito è

importante specificare che non ci sono costi per aprire una Partita IVA, eccetto quelli del

professionista a cui ci rivolgiamo come intermediario, come ad esempio un commercialista.

Soprattutto se siamo all’inizio della carriera come sviluppatore freelance può essere conveniente usufruire del Regime forfettario, che consente di pagare un’imposta sul reddito imponibile del 5% per i primi 5 anni e successivamente del 15% fino a un fatturato annuo di 65.000 €.

Per la richiesta bisognerà:

  1. Compilare il modello AA9/12;
  2. Inserire il Codice Ateco relativo all'attività svolta (in questo caso il codice come programmatore freelance è 62.01.00)
  3. Allegare documento di identità e codice fiscale.

La richiesta può essere inviata online in modo completamente gratuito all’Agenzia delle Entrate che provvederà ad inoltrare al richiedente il codice identificativo di 11 cifre.

Lavorare come programmatore freelance: quanto conviene la Partita IVA?

Quella dell’ informatico freelance è una carriera che permette di ottenere diverse soddisfazioni economiche, a patto di aprire una Partita IVA che non limiti i possibili guadagni. 

I programmatori freelance che lavorano con la ritenuta di acconto, infatti, dovranno limitare le prestazioni fino a 5.000 euro all’anno, una cifra quasi irrisoria.

Un programmatore freelance medio-esperto può avere uno stipendio mensile di circa 2.000 euro. Queste cifre sono, quindi, incompatibili con la ritenuta d’acconto.

Con la Partita IVA forfettaria oltre a poter guadagnare di più, si è certi di pagare solo un'imposta sostitutiva del 15% sul reddito imponibile annuo, più una quota di contributi INPS.

Inoltre, se è la prima volta che apri una Partita IVA come sviluppatore di software freelance, potrai aderire al Regime forfettario Start-up che consente, per i primi 5 anni, di pagare solo il 5% di imposta.

Per fare un esempio pratico:

  • Se lavori da dipendente potresti raggiungere una retribuzione annua lorda di 33.000 euro che al netto di contributi e TFR si aggira sui 23.000 circa;
  • A Regime IVA forfettario puoi fatturare anche 55.000 euro all’anno lavorando 220 giorni, con una base imponibile di 37.000 euro circa, pagherai 13.000 euro tra contributi (25%, 9000 euro) e imposta del 15% (4000 euro), con un netto di 42 mila euro.

Una differenza di non poco conto!

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