Leggi il nostro articolo e scopri perchè dovresti avere una Partita IVA se vuoi lavorare come Web e Social Influencer

Aprire la Partita IVA da influencer: sì o no? Un argomento scottante tanto quanto una professione ormai sulla bocca di tutti.

Si perché il lavoro da influencer è un pò quello desiderato da tanti. Chi non vorrebbe guadagnare semplicemente influenzando l’opinione altrui? In realtà, questa è una banalizzazione di una professione che rappresenta ad oggi un’efficace strategia di marketing per molte aziende.

Quella dell’influencer è una delle professioni digitali più recenti, legata all’enorme diffusione dei social media soprattutto tra i giovanissimi.

Non serve essere un personaggio pubblico per poter influenzare una community di follower. Con un nutrito seguito, chiunque può diventare influencer e collaborare con aziende per promuovere e recensire prodotti e servizi di vario genere.

Ma quanto guadagna un social influencer? La capacità di ricavare ricchezza dai contenuti postati sui social dipende dal tasso di conversione, ovvero da quante persone convertono il post visualizzato in un effettivo acquisto.

Materialmente, il pagamento della capacità di un influencer di orientare le decisioni di acquisto altrui, viene remunerata con visualizzazioni, pubblicità online, commissioni sui prodotti venduti o con compensi di collaborazioni intraprese con aziende e brand.

Ora, la domanda che in tanti si pongono è se chi lavora su Instagram e Facebook deve comunque aprire la Partita IVA. La nostra risposta è: dipende tutto dal tuo giro d’affari.

Continua a leggere per saperne di più.

Perchè dovresti aprire una Partita IVA se sei un influencer

Se eserciti questa attività occasionalmente, allora puoi usufruire del Regime di Prestazione Occasionale e lavorare da influencer sporadicamente.

Ma se il tuo obiettivo è far crescere la tua attività online, facendola diventare un lavoro a tempo pieno, allora non ti resta da fare che aprirti una Partita IVA.

Perché dovresti compiere questo passo?

  • Con la Prestazione occasionale sarai soggetto al limite di guadagno di 5000 euro, nonché quello della durata non superiore a 30 giorni con lo stesso committente in un anno fiscale;
  • Lavorando con una Partita IVA avrai la possibilità di entrare in contatto con aziende anche abbastanza importanti e incrementare ulteriormente i tuoi guadagni.

Una volta che ti sarai affermato ed entrato nel giro dei web influencer, i guadagni potrebbero essere molto elevati e non avrebbe senso - oltre ad essere impossibile - lavorare con la ritenuta d’acconto.

Se sei convinto di intraprendere questa strada vediamo quali aspetti considerare prima di aprirti una Partita IVA per lavorare come influencer con il tuo blog e i tuoi profili social.

Influencer: aspetti fiscali e Codice Ateco

Il primo passo da compiere è decidere l’inquadramento fiscale. Se sei all’inizio, la cosa migliore da fare sarebbe optare per una Partita IVA forfettaria.

Il Regime Forfettario, infatti, comporta diverse agevolazioni per quei lavoratori freelance con un limite di guadagno fino a 65.000 euro all’anno.

Innanzitutto, dovrai versare una sola imposta sostitutiva, con aliquota fissa al 5% per i primi cinque anni (solo se sei in possesso dei requisiti per start-up) o al 15%  per sempre. 

In secondo luogo, sarai esonerato dall’applicazione dell’IVA e questo ti permetterà di offrire tariffe più competitive. Inoltre, tutte le spese dovute verranno calcolate in maniera forfettaria in base al coefficiente di redditività corrispondente al tuo Codice Ateco.

E veniamo alla scelta del Codice Ateco per content creator e influencer. Le opzioni sono 3:

  1. 73.11.01 – Ideazione di campagne pubblicitarie;
  2. 73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari;
  3. 74.90.99 – Altre attività professionali nca.

Tutti e 3 i codici attività hanno un coefficiente di redditività del 78%, che applicato ai ricavi totali conseguiti in un anno ti fornisce quella parte di reddito di attività sul quale andrai a pagare imposta e contributi previdenziali.

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